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La sposa liberata
Dopo appena un anno di matrimonio Galia
ha ripudiato il marito Ofer. Che segreto inconfessabile
si nasconde dietro il loro divorzio? Yohanan Rivlin, padre di Ofer,
non si è mai rassegnato all'infelicità
del figlio, ed è deciso a scoprire la verità
a qualunque costo.
Ancora una volta Yehoshua ci guida fino al cuore
pulsante di una famiglia, e da grande chirurgo dell'anima ne scopre
le colpe, i desideri e i sentimenti profondi.
Il libro
Un matrimonio può finire per molti motivi, ma Yohanan Rivlin, professore di storia mediorientale a Haifa, è convinto che a causare il divorzio del figlio Ofer sia stato un segreto nascosto. Da quando la moglie, Galia, lo ha ripudiato, sono passati cinque anni e Ofer non ha ancora superato il trauma. Cosa lo tiene incatenato a lei, cosa genera tanta sofferenza?
Ignorando la calma e la razionalità della moglie Haghit, giudice distrettuale, Rivlin si macera nell’ansia, incapace di sopportare l’infelicità del figlio. E quando scopre che il padre di Galia è morto improvvisamente, ne approfitta per riannodare i legami con la famiglia dell’ex nuora. Iniziano così le sue visite, e le sue indagini, nell’albergo di proprietà del defunto, a Gerusalemme, dove l’altra figlia, Tehila, comanda adesso con piglio manageriale. Visite e indagini di cui Haghit e Ofer non devono sapere nulla.
Ma il professore ebreo non riuscirà a risolvere il mistero da solo, e gli arabi, temuti e amati, arriveranno ad aiutarlo. Oggetto dei suoi studi, gli arabi assumono per Rivlin la funzione di catalizzatori: accelerano gli eventi. Così Rashed, il messaggero-autista, e Fuad, il capocameriere-poeta, s’incaricano di rendere giustizia al povero Ofer, che né la Storia né il Diritto, né Rivlin né Haghit, possono aiutare.
Ambientato tra il 1998 e il 1999, quando ancora erano vive le speranze di pace, e l’Autonomia palestinese compiva i primi passi in Cisgiordania, La sposa liberata è un’allegoria potente del destino di due popoli sempre in guerra, e conferma ancora una volta la maestria narrativa e poetica di Abraham Yehoshua, ponendolo tra i maggiori scrittori della letteratura mondiale.