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Io, Jean Gabin
Il piglio, lo slancio, la spavalderia di Goliarda bambina: la «carusa tosta» che è diventata un personaggio indimenticabile della letteratura del Novecento.
Il libro
Può una bambina arrivare a identificarsi totalmente con Jean Gabin? Sí, se quella bambina è Goliarda Sapienza. L’attore simbolo di un certo modo di stare al mondo, l’icona anarchica del cinema francese, le calza a pennello. Quel tornado di ragazzina, non appena esce dal cinema Mirone, scorrazza per i vicoli di Catania traboccanti di vita e di malaffare come Jean per quelli di Algeri. Incontra prostitute filosofe, pupari, la vita pullulante della Civita in tutte le sue forme, comprese quelle magmatiche dei «corpi lunghi di draghi neri scolpiti nella lava sotto i balconi». Io, Jean Gabin è un tassello di quella che Goliarda Sapienza chiamava «autobiografia delle contraddizioni»: l’idea, bellissima ed eccentrica, di tornare a distanza di anni su alcuni momenti della propria vita, per capire cosa combina il tempo con la memoria.
Postfazione e Ritratto di Goliarda Sapienza a cura di Angelo Pellegrino.