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Tempo libero Tempo libero
Volevo essere una vedova
Voleva essere una gatta morta. Ma quando
ha capito che non ci sarebbe mai riuscita,
non le è rimasto che cambiare strategia.
Una nuova sferzante ventata di comicità
da una delle piú amate scrittrici italiane.
«Non ci sono caricature, ma solo il piglio fulminante
di un talento comico che stupisce».
Marco Missiroli
«Beato chi sa far ridere, beato chi sa
trasformare le proprie disgrazie in materia
esilarante, come Chiara Moscardelli».
Brunella Schisa, «il Venerdí di Repubblica»
«I libri di Chiara Moscardelli sono altamente
terapeutici».
Romana Petri, «ttl»
Il libro
Che fine ha fatto Chiara, l’aspirante ma mancata gatta morta? L’abbiamo lasciata a trent’anni, senza uno straccio di fidanzato, e la ritroviamo a quarantacinque, ancora single. Com’è potuto accadere? Com’è arrivata a questa età senza sposarsi, fare figli, adeguarsi alla vita che sua madre e le zie, anche quelle degli altri, prevedevano per lei? Per capirlo Chiara si racconta, ai lettori e all’analista, ripercorrendo gli ultimi dieci anni: il trasferimento a Milano, dove sperava di accasarsi e invece ha trovato sciami di gay, il lavoro in una città che per certi versi le è ostile, i disastri sentimentali e il fatto che tutti, ma proprio tutti, persino il dentista o l’ortopedico, continuino a chiederle perché sia sola. Cosí, pur di non essere sottoposta al solito strazio, all’ennesima visita medica decide di spacciarsi per vedova, guadagnandosi uno status finalmente accolto dalla società. Se è vedova, allora qualcuno se l’era presa, anche se poi è morto!
Chiara Moscardelli torna a farci morire dal ridere, mentre descrive un mondo che sulla felicità delle donne ha ancora molto da imparare.