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appuntamenti
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21 novembre 2024
Laura Imai Messina
Foggia - Nell'ambito della rassegna Fuori gli autori, l'autrice presenta il suo nuovo libro Tutti gli indirizzi perduti, alle ore 18 presso il Palazzetto dell'arte (via Galliani, 1). In dialogo con Francesca Romana Cicolella.
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22 novembre 2024
Laura Imai Messina
Bisceglie (BT) - L'autrice presenta il suo nuovo libro Tutti gli indirizzi perduti, alle ore 19 presso le Vecchie segherie Mastrototaro (via Porto, 33). In dialogo con Grazia Amoruso.
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23 novembre 2024
Laura Imai Messina
Bari - L'autrice presenta il suo nuovo libro Tutti gli indirizzi perduti, alle ore 11 presso la Ubik Liberrima (via Calefati, 12). In dialogo con Mariangela De Luca.
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23 novembre 2024
Laura Imai Messina
Locorotondo (BA) - Nell'ambito di Libri nei vicoli del borgo, l'autrice presenta il suo nuovo libro Tutti gli indirizzi perduti, alle ore 19 presso Villa Mitolo (via Giorgio Almirante). In dialogo con Nando Cannone. Ingresso gratuito con registrazione su Eventbrite al seguente link.
Tutti gli indirizzi perduti
C'è una piccola isola, nel mare interno di Seto, che ha la forma di un'elica e non piú di centocinquanta abitanti. Proprio lí, nell'ufficio postale di Awashima, vengono conservate tutte le lettere spedite a un destinatario irraggiungibile: un amore perduto eppure ancora presente, la ragazza che leggeva Kawabata su un autobus a Roma, l'inventore del fon, il giocattolo preferito d'infanzia, il primo bacio che tarda ad arrivare. Come messaggi in bottiglia, sono parole lasciate andare alla deriva che non aspettano una risposta. Perché scrivere può curare, tenere compagnia, aiutarci a decifrare il mondo, o la nostra stessa anima. «Tutto il senso dello scrivere queste lettere è, precisamente, scriverle».
Un romanzo felice, pieno d'incanto, sulla potenza della scrittura e sulla meraviglia che può nascere dalla fiducia nelle relazioni, anche quelle con gli sconosciuti.
Il libro
Risa sbarca ad Awashima in un mattino freddo di primavera, con sé ha una sacca misteriosa gonfia di buste. L’isola è bellissima, piena di luce, ma si sta spopolando: le scuole chiudono e gli abitanti invecchiano. Eppure proprio lí c’è un minuscolo ufficio postale davvero unico. Raccoglie tutta la corrispondenza che, da ogni parte del Giappone e del mondo, viene imbucata ma non è possibile recapitare al destinatario. «Awashima è l’indirizzo che ha preso in carica tutti gli indirizzi perduti della terra». Risa si è offerta di catalogare le tantissime lettere arrivate in dieci anni all’Ufficio postale alla deriva (è questo il suo nome). Chi scrive al marito che non c’è piú, chi al proprio cuscino, chi chiede perdono a una lucertola a cui da bambino ha rubato la coda, chi si rivolge alla vecchia vicina di casa che gli leggeva libri quando era piccolo, chi manda cartoline alla madre che diventerà, augurandosi di saper trasmettere l’allegria. Un lavoro enorme, quello che si è presa in carico Risa, come setacciare l’oceano, ma lei lo fa per ragioni di cuore. Perché suo padre è un postino, e ha lavorato tutta la vita affinché neppure una lettera andasse perduta. Se dal padre ha imparato la dedizione e la tenacia con cui ci si può prendere cura delle cose e delle persone, l’eredità che le ha lasciato la madre è ben piú complicata. La sua è stata una madre intermittente, che conosceva parole magiche per evocare creature del bosco e il cui sguardo offuscato si accendeva all’improvviso su ciò che agli altri restava invisibile. Sua madre le ha insegnato la poesia e la curiosità verso ciò che è estraneo, perché «è dall’incontro con gli sconosciuti che può nascere lo straordinario». Ma ad Awashima Risa è venuta anche per un altro motivo, che finora ha tenuto segreto. Il sospetto – o la speranza – che tra quelle migliaia di parole d’amore, rimpianto, riconoscenza, biasimo e gioia, ce ne siano alcune indirizzate proprio a lei. Laura Imai Messina ha una capacità speciale, poetica e intensa, di cogliere la magia nascosta del mondo e raccontarcela. Ogni sua storia è un viaggio che ci porta lontanissimo, fin dentro i nostri piú intimi pensieri.
Approfondimento
Dove vanno a finire le nostre parole?
È la forma migliore per fare...