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Tempo di imparare
«E io mi preparo.
La mattina faccio la cartella: elmetto, e mela
per la merenda.
Fucile e quaderno a quadretti grandi.
Marca da bollo e penna con l'impugnatura facilitata.
Vestito buono e cuore cattivo.
Mi preparo - ma accettare, quello ancora non riesco».
Il libro
Fare il nodo ai lacci delle scarpe, colorare dentro i contorni, lavare bene i denti, salire le scale senza timori. E poi: separare l’ansia dal pericolo vero, vincere, perdere, aspettare, agire, amare, confidarsi, farsi valere, rassegnarsi. A dover imparare tutto ciò, in questo romanzo colmo d’energia, sono una donna e il suo bambino. Lei ha l’esperienza, mentre lui per capire mira all’essenziale; lei ha occhi pronti a cogliere ogni spigolo, lui ha occhiali speciali, e le insegna a leggere il mondo. Davanti a loro si stagliano tutti gli ostacoli possibili, e per fronteggiarli hanno a disposizione molta paura e altrettante armi. Un libro scritto in prima persona, in cui Valeria Parrella, con una voce intima e abissale, ci parla della maternità e delle sue prove, di un mondo che «non ha proprio la forma della promessa», ma che – se si vuole vivere – va affrontato, un passo dopo l’altro.
***
«Che libro che ha scritto Valeria Parrella, una giovane donna che trasforma il dolore in bellezza».
Concita De Gregorio
«Il difficile e appassionato rapporto di una madre col suo bambino. Quello che la madre impara dal figlio è accogliere sino in fondo la sua stortura facendola diventare il luogo stesso della bellezza».
Massimo Recalcati