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Storie di primogeniti e figli unici
Con una nuova postfazione dell'autore
«Quando ero piccolo, e andavo a scuola insieme a mio
fratello, mia madre mi diceva di tenerlo per mano,
e questo mi sembrava giusto e anche responsabile.
Quello che non capivo è perché mi diceva sempre:
"mi raccomando, quando passate per quella strada dove
non c'è il marciapiede, mettiti sempre tu dal lato della
strada, dove passano le automobili". Io lo facevo,
e lo facevo con diligenza, ma ero molto dispiaciuto.
Per me significava: "io spero che nessuna auto vi butti
sotto, ma se proprio dovesse succedere, preferisco che
muoia tu piuttosto che lui"».
Il libro
C’è, in queste nove storie di infanzie, adolescenze e giovinezze, tutta l’abilità di Francesco Piccolo di soffermarsi su quei dettagli e sorprese della vita che afferrano però il senso della vita: una frase ricorrente della mamma; un saluto sempre uguale; le caramelle di un tempo che erano un colorante unico; la convinzione tutta meridionale che non piove mai e gli ombrelli non servono.
Con ironia, intelligenza, stupore, e con la consapevolezza che sono spesso le piccole cose a dimostrarsi rivelatrici, Piccolo ci conduce per mano, attraverso episodi semplici, spunti presi da una pacata ma evocativa quotidianità, a scoprire sotto una superficie apparentemente insignificante una profondità inaspettata.