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Sono contrario alle emozioni
Il libro
Quando Vincenzo Malinconico fa l’avvocato di se stesso si difende come può, ubriacandosi di domande e avvalendosi della facoltà di non rispondere. Ma la verità è che non vuole parlare di sé, figuriamoci delle sue emozioni. Anche se è in cura da uno psicoterapeuta, non ha nessuna intenzione di dire la verità. Anzi, è il peggior paziente che si possa immaginare: bugiardo, logorroico, reticente, provocatore sino allo sfinimento. Non sappiamo se le sue acute stupidaggini siano un campionario di alibi, ma il bello è che, ridendo e andando in giro con lui, finiamo per dargli ragione su tutto. Tagliarsi la lingua leccando una busta è un infortunio o nasconde qualcosa? Sotto Raffaella Carrà si cela un’artista d’avanguardia? E una palma mozzata sul lungomare può falsificare in un attimo il bilancio di un’intera esistenza? Un romanzo vorticoso, fatto di pezzi di bravura, comici, filosofici, sempre folgoranti, dove la scrittura si palesa al lettore in una delle sue vesti piú originali: quella di strumento per capire come la pensiamo sulle cose.