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Sarti Antonio: rapiti si nasce
«Quarant'anni sono molti, per un
personaggio seriale, tanti che a volte mi
chiedo quanto durerà ancora. Se nel 1974
mi avessero pronosticato che il mio
personaggio sarebbe vissuto quanto Jules
Maigret, ci avrei riso sopra. Adesso farò
di tutto perché viva piú a lungo
del commissario francese. Sarebbe
una bella soddisfazione. Se i lettori
ci daranno una mano. A me e a Sarti
Antonio, sergente».
Loriano Macchiavelli
Il libro
Eccolo lo squinternato questurino bolognese drogato di caffè e affetto da colite. Per i quarant’anni di Sarti Antonio, il personaggio che ha ispirato tutta la letteratura noir italiana, ripubblichiamo un romanzo da tempo introvabile.
Sono le sei del mattino e Sarti Antonio riceve una telefonata. Una voce lo minaccia. Non deve uscire di casa. Sono tempi in cui si spara facile. Sono gli Anni di piombo. Ma perché dovrebbero prendersela con un semplice poliziotto? Temporeggia, Sarti, non sa che fare; decisamente non ha scelto il mestiere adatto a lui. Poi va incontro al destino. E il destino si compie. Si risveglia imprigionato in una cantina umida e puzzolente. Chi l’ha rapito? Forse una delle indagini in cui è impegnato è arrivata troppo vicina alla verità, ma quale? L’omicidio di Kim, hippy fuori tempo massimo, quello del Napoletano, ucciso dopo una rissa al bar, o quello di piazza VIII agosto? Sarti Antonio si racconta in soggettiva in un noir fuori dagli schemi, ma sempre pieno di ironia e, soprattutto, di umanità.