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Roderick Duddle
Roderick ha dieci anni, e tutto quello che possiede è un medaglione. Ancora non lo sa, ma quell'oggetto - per cui tutti intorno a lui sembrano disposti a uccidere - lo porterà piú lontano di qualsiasi nave al largo dell'oceano. Con Roderick Duddle Michele Mari ha scritto una storia capace di rifondare a ogni pagina il gesto stesso del narrare: un libro che entra di diritto, e che resterà, nella tradizione del grande romanzo d'avventura.
Il libro
«Una volta presa una direzione, quel primo passo avrebbe innescato una catena di conseguenze lunga quanto la sua vita».
«Se avesse potuto gettare uno sguardo anche un solo istante nella mente di quell’uomo, Roderick si sarebbe messo a correre via senza fermarsi mai… Ma tu non scapperai, mio lettore, perché sei avido di sapere, perché ti ho scelto fra tanti, e perché, appunto, sei mio».
Figlio di una prostituta, Roderick cresce tra furfanti e ubriaconi all’Oca Rossa, fumosa locanda con annesso bordello. Quando la madre muore, il proprietario pensa bene di cacciarlo: quello che entrambi ignorano è che nel destino di Roderick è nascosta un’immensa fortuna, e quel medaglione che porta al collo ne è la prova. Il ragazzino si ritrova alle calcagna una folla di balordi, mentecatti, loschi uomini di legge e amministratori, assassini, suore non proprio convenzionali – ognuno deciso a impadronirsi in un modo o nell’altro di una parte del bottino. E cosí Roderick fugge, per terra e per mare, in un crescendo di imprevisti, omicidi, equivoci e false piste.
Roderick Duddle è insieme summa e reinvenzione del percorso letterario di Michele Mari: guardando a Dickens e Stevenson, mai cosí amati, disegna un’impareggiabile parabola sulla cupidigia e sulla stupidità dell’uomo, ma anche sulla sua capacità di stupirsi di fronte al meraviglioso. Un appassionante e insieme raffinatissimo gioco letterario, che ha la forza e l’intelligenza di proporsi alla lettura semplicemente come romanzo d’appendice contemporaneo.
«Mio paziente lettore, che mi hai seguito passo passo fin qui: immagino che sarai stanco, e desideroso di sapere come questa storia va a finire. Cercherò di accontentarti, anche se nessuna storia propriamente finisce mai».