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Ragazze mancine
Ingredienti: due donne diversissime, un cane bielorusso,
una bambina che porta il nome di un film
in bianco e nero, un medaglione smarrito, tante coperte
patchwork e una sana diffidenza nei confronti
dell'amore.
Una storia che ti accende l'allegria e poi non la spegni
più.
***
Stefania Bertola, con Ragazze mancine, è tra i finalisti del Premio Bottari Lattes Grinzane 2014.
Il libro
Adele ha trentadue anni e non ha mai lavorato un giorno in vita sua. Una mattina si sveglia e scopre che il suo mondo non esiste piú: il marito ha dichiarato fallimento, ha prosciugato i conti in banca ed è scappato con l’amante. Come regalo d’addio le ha lasciato il gigantesco cane della sua nuova fidanzata. Ed è proprio mentre Adele tenta di liberarsene che una ragazza con una bambina in braccio le si fionda in macchina… Inizia cosí il nuovo romanzo di Stefania Bertola, con l’incontro-scontro tra due donne che non potrebbero essere piú distanti: una pare uscita da una versione biellese di Beautiful, l’altra è ecocompatibile e spontaneamente zen, generatrice automatica di guai. Costrette dal destino a dividere una casa, alcune insidie, un’accanita nemica e un affascinante bugiardo, ciascuna imparerà dall’altra a ribaltare le proprie certezze. Un romanzo che trabocca di allegria e intelligenza, capace di attraversare i generi per andare spavaldo dove vuole.
«Restare sveglia a guardare l’uomo amato che dorme è una delle piú perniciose attività femminili».
«Fa un breve fischio, come una specie di richiamo per le allodole o qualcosa del genere; non so se le allodole si fanno richiamare né da chi, ma so che se fossi un’allodola e sentissi quel suono arriverei di corsa».