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Racconti dell’errore
«Degli innumerevoli errori commessi, gli viene
risparmiato l'ultimo, di sicuro il piú grave - quello
che consiste nel credere che a certe condizioni
l'errore si sarebbe potuto evitare.
No, questo no: lui sa che li avrebbe rifatti tutti,
tali e quali».
Alberto Asor Rosa, Racconti dell'errore
***
Sei racconti esemplari, sapienti e ironici, sulla memoria
e l'amore, sulla morte e il tempo.
Il libro
Esiste una vita che si può definire impenetrabile alle influenze esterne? Forse sí. Basta cercarla in quelle esistenze fondate sull’errore, inteso come allontanamento sistematico dalle regole della società o della natura.
Aristide pensa di dover morire in ogni istante della sua vita, e ha pianificato la sua intera esistenza intorno a uno di questi potenziali momenti fatali. Tonino invece non crede che invecchierà mai, fino a che un incontro casuale gli restituisce il peso di tutti gli anni che ha sulle spalle.
Tommaso non immaginava che l’amore esistesse al di fuori dei libri: la poesia greca sarà lo strumento per recitare in pubblico i suoi sentimenti…
Anche le vite tenute in scacco dalla paura, o rese incolori da un’indifferenza che sembra inestirpabile, all’improvviso possono venire illuminate dalla piú elementare – eppure piú difficile – delle epifanie: scoprire che si può o si deve morire aumenta la carica degli affetti, li rende assoluti.
Sei ritratti di «uomini non illustri» che sono, da un lato, apologhi sui grandi e piccoli addii che costellano le nostre esistenze e, dall’altro, struggenti storie d’amore. Con una scrittura elegante e ironica – e uno sguardo sempre vigile sui destini dei suoi personaggi – Alberto Asor Rosa compone un prezioso apprendistato all’arte del congedo.