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Ombre sotto i portici
Il libro
Bologna, metà degli anni Settanta. Sarti Antonio, sergente, vede quattro extraparlamentari che entrano di nascosto nel palazzo che ospitava uno dei più rinomati casini della città. Il giorno dopo, la signora Imelda Scampini, la vecchia tenutaria del bordello, viene trovata cadavere. Fin troppo facile collegare tra loro i due episodi.
Ma perché quattro extraparlamentari dovrebbero uccidere una ex tenutaria? E perché gli eredi Scampini cominciano a raccontare una bugia dopo l’altra? Per Sarti Antonio i conti cominciano a non tornare più. Ma per sciogliere l’imbroglio dovrà ancora una volta ricorrere all’aiuto di Rosas, lo studente anarchico dal fiuto alla Sherlock Holmes.
Ritorna, molto atteso, un altro leggendario romanzo dello scrittore che più di ogni altro ha fissato i canoni del giallo italiano: trame briose e convincenti, personaggi indolenti ma caparbi, scenari precisi e godibili. Caratteristiche che puntualmente si ritrovano in questo romanzo, ormai diventato un classico del genere.