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Occhi sulla graticola
Il libro
La timida Carolina frequenta l’Accademia di belle arti a Venezia e lavora per una rivista di fumetti giapponesi: ricostruisce le parti anatomiche censurate in originale. Alfredo prepara una tesi sulle brutte figure nei romanzi di Dostoevskij. Si conoscono sui battelli del trasporto pubblico: Carolina finisce nel Canal Grande, Alfredo si tuffa in acqua per salvarla. Da quel giorno fa incetta di notizie, documenti e diari sulla ragazza, e sui rapporti che la legano a Fabrizio, lo studente di economia che paga l’affitto producendo liquido seminale come cosmetico per la sua anziana padrona di casa.
È cosí che Alfredo mette insieme il suo «romanzo», che in realtà è il suo ennesimo tentativo ingenuamente sofisticato di studiare gli altri persino nelle faccende d’amore: un’inchiesta a metà fra narrativa e saggistica, che tocca i temi centrali del nostro stare al mondo oggi: le città sono esseri organici; il corpo è una merce; le immagini che circolano nel pianeta vanno tradotte come le parole; l’identità intima delle anime è fondata dai mass media.