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Nero è l’albero dei ricordi, azzurra l’aria
I furori sentimentali dell'adolescenza e della gioventú durante i giorni dell'ultima guerra, dalla campagna d'Africa alla strage di Sant'Anna di Stazzema. Un romanzo dalle sequenze magistrali capace di evocare, di raccontare, di commuovere.
Il libro
La storia inizia nel 1941 e termina negli anni Sessanta. Al centro c’è la guerra e il suo stravolgimento epocale. Il suo impatto su una famiglia felice, fino a quando un solco nero non dividerà il «prima» dal «dopo».
Le vicende del romanzo seguono quelle dei personaggi, tutte intrecciate tra loro con un movimento nel tempo che ha piú a che fare con i ritmi della memoria che con quelli della Storia. Si passa dai primi mesi di guerra, ai giorni piú bui dell’occupazione tedesca, per risalire alle battaglie in Nordafrica raccontate in modo folgorante grazie anche al ritrovamento di un diario inedito. Infine si torna alle speranze dell’immediato dopoguerra, per chi aveva ancora qualcosa in cui sperare. Cosí come nel tempo, quella memoria ferita si muove liberamente anche nello spazio. Da Venezia, al deserto libico, a una villa in Versilia requisita da un Comando della Wehrmacht. E poi Roma, bombardata, occupata, liberata. Fino a Sant’Anna di Stazzema.
Su tutto aleggia una tragedia che si svelerà solo alla fine, dopo che le esistenze dei vari personaggi si saranno ricomposte in un ordine. E se l’albero dei ricordi a cui si accenna nel titolo, ispirato a un verso di Sylvia Plath, germoglia intorno a un nucleo tragico che pare risucchiare ogni cosa, la vita cerca il modo di ritrovare, nonostante tutto, se stessa.
Nero è l’albero dei ricordi, azzurra l’aria ha vinto il premio Bagutta 2004.