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L’ora dell’incontro
Nel punto piú oscuro della propria crisi, una donna si imbatte in un enigma che la ossessiona. Per svelarlo è pronta a tutto, anche a fingersi malata terminale. Anni dopo il noir culto Notturno bus, Rigosi torna al romanzo con un libro di struggente bellezza dove, forse, non ci sono misteri se non quello, fondamentale, dell'esistenza del dolore nelle nostre vite. Mai la capacità di costruire la suspense narrativa è stata, come in questo romanzo, messa al servizio di una esemplare storia di rinascita dai frammenti sparsi della propria esistenza.
Il libro
Separata dal marito, Clara vive con il piccolo figlio e, sempre con meno energie, rincorre le proprie giornate tra il lavoro e gli impegni familiari. Il dottor Palmieri è un oncologo che prende in carico la malattia e il dolore dei suoi pazienti, a volte anche andando oltre i confini dell’etica professionale. Un giorno Clara viene a conoscenza dell’ambiguo rapporto che ha legato il medico e una donna negli ultimi giorni della sua vita. Quel segreto, appreso per caso, le si conficca dentro e non la abbandona piú. Per svelarlo, Clara entra in una spirale di finzione. Si costringe crudelmente a vivere le tappe di un’agonia che non le appartiene. Ormai lontana da se stessa, Clara si volta indietro e intravede i brandelli della propria vita. Solo ora, forse, può cominciare a rimetterli assieme.
È quasi metà novembre, eppure fa caldo. Clara abbassa il finestrino. L’aria che entra sa di primavera e di smog. L’estate di San Martino, pensa, poi subito riprendono a girarle in testa le mille ipotesi che Giuliana e le altre misero assieme all’epoca in cui Teresa ancora era viva. Congetture su una situazione di cui sapevano poco o nulla, su un uomo che nessuna di loro aveva mai conosciuto. Uno spostato. Una persona di buon cuore. Un angelo. Un maniaco.