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Le coccinelle di Redùn
Molto tempo fa, in una regione lontana, esisteva una Città dominata da uno strano tiranno. Sorridente e prepotente. Da lì quattro uomini si mettono in viaggio verso Redùn, una pianura sospesa, fra terra e mare, nella speranza di trovare la cosa (la verità, l'amore, una coccinella?) per cui vale la pena vivere.
Il libro
Da quando in Città è comparso Lui – un piccolo tiranno che sorride sempre, ma non per questo è meno prepotente – la libertà e la giustizia stanno scomparendo. I cittadini badano soltanto ad accumulare danaro, a coltivare la loro ignoranza e a raccontarsi barzellette e storielle piccanti. Jan, Toplitz, Streben e Gerauch decidono perciò di partire per una spedizione che li condurrà lontano, a Redún, una pianura sospesa fra canne e paludi, fra terra e mare, dove da decenni infuria la guerra. Per uno strano miscuglio di circostanze, infatti, Redún è divenuto il luogo in cui ognuno di loro si aspetta di trovare la cosa per cui vale la pena vivere: un antico tempio sepolto nel fango, una lettera, una coccinella.
Ciascun membro del gruppo, infatti, ha uno o più obiettivi nascosti: il malinconico marchese Jan Pedrewcky ne ha uno politico: trovare le carte che inchiodino alle sue colpe passate il nuovo Governatore della Città, e uno più intimo e segreto. Il cugino Toplitz, uomo d’azione e di piaceri, vuole vegliare su Jan e insieme dedicarsi ad amori e avventure. Il luogotenente Streben, contabile e poeta, cerca a Redùn ciò che gli manca per concludere il suo immortale poema sulle coccinelle del mondo. Mentre il dottor Gerauch, intellettuale ambiguo e troppo innamorato della propria immagine riflessa, è alla ricerca – sembra – di un antico tempio e delle sue statuette. Alla fine, grazie anche a indimenticabili figure femminili, come l’affascinante e misteriosa spia Friderika, la bella vedova Hana che da sempre attende Jan al di là del fiume, la gitana Joel che danza nel suo abito di pizzo e falpalà rosa, tutti i protagonisti si rivelano diversi da quello che sembravano.
Attorno ai personaggi di questa vicenda, uomini e donne, gli incontri e le avventure di viaggio si intrecciano con continui ritorni del passato, a un ritmo che ha la leggerezza di un trio di Haydn. E proprio a Redún la libertà – creatura aerea e invisibile, come una coccinella – mostrerà inaspettatamente la sua ala.