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L’assassino ci vede benissimo
Chi conosce Contrera, sa molto bene che quando accetta di lavorare a un caso ci mette tutto l'impegno possibile. Chi non lo conoscesse, grazie a questa storia che l'autore ha deciso di regalare ai «reclusi» di oggi, può scoprire un personaggio antieroico, disilluso, cafone, ma terribilmente vero.
Il libro
Chi conosce Contrera, l’investigatore privato piú malridotto della letteratura poliziesca italiana, senza una vera casa e con un ufficio ricavato in una lavanderia a gettoni, sa molto bene che quando accetta di lavorare a un caso ci mette tutto l’impegno possibile. Nonostante i modi un po’ grezzi e gli errori commessi, Contrera arriva sempre alla verità. Ed è quello che fa in questo racconto, dopo aver ritrovato il cadavere di un malvivente con una fascetta di plastica stretta alla gola. Lo farà indagando a modo suo, con la collaborazione del quartiere in cui è nato, la babelica Barriera di Milano, che però sta a Torino. Chi non lo conoscesse, grazie a questa storia che l’autore ha deciso di regalare ai «reclusi» di oggi, può scoprire un personaggio antieroico, disilluso, cafone, ma terribilmente vero.
Approfondimento
«L’assassino ci vede benissimo»
Sandrone Dazieri