Giulio Einaudi editore

L’angelo di Avrigue

Copertina del libro L’angelo di Avrigue di Francesco Biamonti
L’angelo di Avrigue
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«Verso le undici Gregorio andò ad Avrigue. Il pomeriggio lo avrebbe passato al bar dell'olandese dove di solito lo aspettava Jean-Pierre. Era un bel posto su uno sperone quasi sempre dorato e ventoso».

2014
eBook
pp. 130
€ 6,99
ISBN 9788858412374

Il libro

Ci sono romanzi-paesaggi cosí come ci sono romanzi-ritratto. Questo vive, pagina per pagina, ora per ora, della luce del paesaggio aspro e scosceso dell’entroterra ligure, nell’estremo suo lembo di Ponente, al confine con la Francia.
La voce narrante è quella di un marinaio che non prova nessuna impazienza d’un nuovo imbarco (patisce il «mal del ferro», l’angoscia che la lamiera del cargo trasmette durante le lunghe traversate) ma anche se ama la sua terra piú del mare, la gioa che ne trae gli sa sempre d’amaro. È una voce grave e pausata, con una naturale propensione per i toni lirici e sospesi; ma il suo vocabolario è ricco di parole vere e insolite e precise, che vengono dal linguaggio parlato a ridosso delle Alpi Marittime.
Come seguendo una tacita morale libertaria, il protagonista si rifiuta di giudicare il modo in cui ogni individuo spende la propria vita; ma vorrebbe capire cos’è quella spinta di autodistruzione che si sente nell’aria; e i suoi andirivieni lo portano a indagare sulla morte misteriosa di un giovane. Quattro personaggi di donne, ognuna con una sua ossessione, incrociano i suoi passi, ma le solitidini sommandosi non s’annullano.

Italo Calvino

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