-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
La nàiva. Furistír. Ciacri
Te cafè? da fè chè?
a stagh mèi ma chèsa,
a zugh sa cal burdèli,
i zugh ch'ò imparè mai!
e u m pis da pèrd.
Tre raccolte scritte in periodi diversi ma profondamente intrecciate fra loro. Un discorso poetico completo e coerente da parte di uno dei massimi poeti italiani viventi.
Il libro
Il volume riunisce tre raccolte poetiche: La nàiva e Furistír sono state pubblicate in questa stessa collana rispettivamente nel 1982 e nel 1988, Ciacri è inedita. Della prima raccolta, vincitrice nell’anno di pubblicazione del Premio Carducci e profondamente rivista dall’autore per questa edizione, Dante Isella ha scritto: «I versi in dialetto romagnolo di Baldini svolgono delle situazioni narrative. Non nel senso di una poesia che punti su fatti, o eventi esterni, di un angolo di provincia (niente di piú estraneo da un assunto neorealistico, con annesso engagement), ma in quanto essa ubbidisce alle tipiche modalità di ogni narrazione, alle esigenze di una concatenata successione di tempo». La stessa tensione narrativa si riscontra anche in Furistír, Premio Viareggio nel 1988, a sua volta riveduta da Baldini per questa nuova pubblicazione: una raccolta che sceglie i suoi personaggi tra le figure comuni, di cui il poeta identifica e riproduce la grammatica della nevrosi quotidiana. E le cose che accadono vengono raccontate nei ritmi e nelle cadenze del dialetto: qui sta la continuità tra le due prime opere e Ciacri, che prosegue nella poetica tipica di Baldini e ricorre al dialetto romagnolo (tradotto in italiano a pie’ di pagina) per accogliere la confessione e lo sfogo dei suoi protagonisti, sempre «forestieri» di fronte a un mondo che resiste a ogni tentativo di ddomesticamento.