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La luna che mi seguiva
Una bambina, il nonno sciamano, un villaggio africano fuori dal tempo. Un fiabesco libro-rivelazione su un mondo forse perduto per sempre, che porta per la prima volta
al nostro cuore di occidentali l'eco delle leggende
degli antichi cantastorie erranti da una tribú all'altra.
Un romanzo di incanti e terrori dove la magia funziona sul serio, e piante e animali e uomini sono sacri.
Un esordio in italiano, dall'Africa.
Il libro
In questo romanzo la magia non è una trovata ma il modo di funzionare esatto e «tecnico», descritto con impressionante e suggestiva fedeltà, di un universo dove tutto è tessuto insieme e può tuttavia essere modificato dalla scelta di ciascuno per il male o il bene. Nel personaggio di Saduwa – una ragazzina, diremmo noi, di sette o otto anni, ma al villaggio non è questo il modo di misurare il tempo – l’autrice adulta fa rivivere in forma di romanzo le esperienze e il punto di vista di una bambina immersa totalmente nel mondo africano mandingo, animista e magico. Una bambina che si trova suo malgrado a sovvertire le tradizioni. Aiutata da N’bemba, il nonno sciamano molto amato, Saduwa scopre di essere «il prescelto dallo Stemma», che era sempre stato privilegio maschile. Da quel momento inizia una lotta senza esclusione di colpi, di portata vastissima, che riguarda la sorte dell’intera tribú. La luna che mi seguiva ci riporta la vita di un villaggio africano prima della luce elettrica e dei telefoni, attraverso una folla di figure indimenticabili, comiche buffe o drammatiche, nei sapori e colori vividi di un mondo dove ogni giorno si gioca l’avventura piú estrema e ogni gesto, anche il piú semplice, nasconde la salvezza o la perdizione. E dove ogni tramonto del sole è salutato dal canto dolce dello sciamano.
I PERSONAGGI
o Saduwa
o Ousman, il principe regnante, padre di Saduwa
o Marima Cire, prima moglie del principe Ousman, madre di Saduwa
o Soraya, Makalè, Niuma, sorelle di Saduwa
o N’bemba, lo sciamano, nonno di Saduwa, terzo
prescelto dello Stemma
o Aemon, antenato di Saduwa, padre del grande Geredou
o Geredou, il grande, antenato di Saduwa, primo
prescelto dello Stemma
o Karim, il signore dei sogni, antenato di Saduwa, secondo prescelto dello Stemma
o Giabi, Makusu, Zewa, matrigne di Saduwa
o Suwaku, strega maligna, zia di Saduwa
o Fode, Kumba, Makuna, Tiwill, Tudji, cugini di Saduwa
o Bintou, madre di Fode
o N’koronko, il matto del villaggio
o Kadiatou, la madre degli oracoli delle conchiglie
o L’Uomo degli aghi, cantastorie Djeli
o Kumamba, Taore, Tumbu, cacciatori e guerrieri
o Dauda, il vecchio pescatore
o Fatou, la donna della zuppa di mais
o Numu Mouso, la donna che circoncide, «fabbro della carne»
o Baga Idjo, antichissima strega maligna
o Sobalou, l’uomo verde, stregone eremita
o Runi, il bambino con il cucciolo di ghepardo
E INOLTRE
o Souleman, figlio del grande Geredou, marito di Baga Idjo
o Taruk, lo stregone antilope, rivale di Baga Idjo
o Den Dehoni, strega maligna, antenata di Baga Idjo
o Mulunka, stregone maligno, alleato di Baga Idjo
o Kamadí, la vecchia zia del principe Ousman
o N’wugon, capo della tribú del fiume
o Kalakou, lo spirito danzante, fratello di N’wugon
o Mamoudou, capo dei ragazzi di città, nipote di Dauda
o Nathan, l’autista della jeep
E GLI ANIMALI
o Bolocologninte, il cane
o Bubu, la scimmietta
o Djiblénin bebiyéréye, l’uccellino multicolore
o Il cucciolo di ghepardo
o Il grande mamba, serpente del fiume
o Il porcospino
o L’antilope
o L’uccello con le piume a saetta
o Wara, il leone bianco.