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La città distratta
Il libro
«Il fatto è che Caserta è piena di ex. Ci sono ex democristiani, ex maoisti, ex cattolici, ex comunisti, ex socialisti. Non ci sono, invece, ex fascisti. Ci sono solo fascisti. Ma non mancano ex preti, ex imprenditori, ex atleti… E quelli che non sono ancora ex, sembrano sempre in procinto di diventarlo»
Caserta come rivelazione del Sud, ma anche dell’ltalia intera: è ciò che, in tono sommesso, sghembo, spesso velato di comicità, offre al lettore questo esemplare «reportage narrativo» che unisce racconto e riflessione per cogliere l’intero spettro di uno sviluppo febbrile selvaggio e vitalissimo, di una mutazione profonda che è sotto gli occhi di tutti e perciò, a volte, del tutto invisibile. Una folla di senegalesi lungo il corso, e nessuno sembra accorgersene; la domenica delle polacche, sotto gli sguardi avidi dei casertani; piccoli criminali che aspettano, sulla strada di casa, di passare di grado. E un hinterland di case senza tetto, sempre da terminare, dove prolifera l’economia della mozzarella e del mobilificio, mentre terra e mare si corrompono, e forse muoiono.
«È distratta Caserta, ci racconta l’autore, che qui è nato e vissuto; e con un rigore asciutto e un po’ sornione si sofferma a colmare i molti vuoti di una memoria rarefatta e vacante, tanto lieve da parere quasi incolpevole. Non sa piú niente, questa città di geometrie simmetriche e regolari che paiono renderla immune dalle proprie incongruenze, dalle proprie fratture urbanistiche e civili, dalla estraneità a una realtà nazionale che sembra sempre collocarsi «altrove». Ma qui ritrova qualche scampolo di memoria, ritrova i suoi alibi e le sue finzioni, e infine si riconosce con un dolente, pacato stupore».
Giovanna De Angelis