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Isole
«Questa guida vagabonda vuole indicare isole romane di bellezza e poesia: una piazza, un albero, un quadro, un bar di periferia, una strada secondaria. Isole ritagliate nel corpo della città, luoghi preziosi circondati dall'oceano frenetico della distrazione».
Il libro
La Roma dei vagabondaggi di Lodoli non esiste in nessuna guida turistica: è una città di piccole «isole» che fanno capolino in una domenica di pioggia o in un pomeriggio di sole, e che soltanto un occhio spalancato può cogliere. Una piazza che è «un romanzo sociale a cielo aperto», un prezioso quadro dimenticato in una chiesetta, la statua piú brutta del Rinascimento mondiale: sono le piccole scoperte che Roma offre a chi è in grado di accorgersi dei dettagli ed è pronto a «scantonare, fuggire via dalla pazza folla e imboccare un vicolo a caso». Lodoli girovaga per la città eterna naso per aria, lasciandosi stregare da piccole magie cittadine. È anche questa la «dolce vita», e bisogna saper fermare il tempo e pulire lo sguardo per assaporarla fino in fondo.