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Isolario
Il libro
Due esploratori stremati si incontrano e si guardano l’uno come un miraggio dell’altro, ai margini di un deserto prossimi ad uscire di scena. Non conoscono il contenuto del messaggio che portano nelle proprie bisacce, non sanno che all’uno come all’altro è toccato il medesimo compito: verificare sul campo che quanto sta scritto corrisponda ad esattezza e verità. E’ questo l’inizio del libro: il seguito sta nelle pagine del manoscritto, una descrizione di isole e di comete. L’inizio è a chiave, evidentemenete e non solo per il tutt’altro che scontato emergere dell’avventuroso isolario. A chiave perché subito si svela il principio che regge l’intero racconto, lo sdoppiamento, il doppio vedere e scrivere, sapere e raccontare. Siamo di fronte a un romanzo di smentite, sovrapposizioni, disincanti. Un romanzo autobiografico. Che narra dei possibili tratti di un letterato dei nostri anni. Un testo affidato agli estri, e alle contrazioni e delusioni, di un autore che come Franco sappiamo uomo di isole culturali e di configurazioni editoriali, cioè, di visioni a filo di terra e di osservazioni a occhi all’in su.