-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
In fuga dalle tenebre
Il libro
L’autobiografia di Jean-Paul Pougala, giovane imprenditore camerunese di formazione europea, riassume un’esperienza storica plurisecolare. Dalla condizione di vera e propria schiavitù familiare nella quale era nato e cresciuto in Africa, Pougala percorre tutte le tappe di una mirabolante emancipazione personale: il viaggio verso l’Italia, la laurea in economia, l’avvio di una brillante carriera di imprenditore a livello intercontinentale tra Africa, Europa e Cina. È il racconto di una liberazione personale, dai tratti a volte picareschi, ma anche il percorso di una formazione intellettuale e morale. Che ci conduce dentro una globalizzazione sconosciuta e sorprendente.
Per i Bianchi, la frusta era il linguaggio che i Neri capivano meglio. Gli stessi Neri che subivano la frusta dai padroni Bianchi, applicavano la frusta come linguaggio di potere in famiglia a chi era più debole. L’uomo frustava la moglie per un pasto non pronto in tempo, la moglie frustava i bambini per un fuoco acceso male. Per me e mia sorella Lucienne, la frusta ogni giorno era il nostro pane e ogni giorno erano urla e pianti. Martine ci picchiava a sangue per un lavoro eseguito in ritardo, per piatti lavati male, per una piccola dimenticanza. Molte volte non erano vere e proprie dimenticanze, talvolta decidevo di non fare niente. Sapevo che sarei stato picchiato e mi lasciavo picchiare. La frusta era la ricompensa di una durissima giornata di lavori domestici, ogni pretesto era buono per consumarla. Le frustate potevano arrivare in qualsiasi momento. Come per chi vive sopra un vulcano attivo e ci si aspetta che scoppi in qualsiasi momento. Non potevo mai stare seduto per fare i lavoretti. Dovevo essere attento al lavoro, ma essere anche prontissimo a proteggere la mia testa da uno schiaffo improvviso, e comunque sempre preparato a scappare.