-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
Il bambino indaco
«Chi sei?, chiedo silenziosamente. Qual è il tuo segreto? Perchè non ti conosco?»
«Ho attraversato questa storia sotto
tensione fino all'ultima pagina. Poi non
ho smesso di tornarci col pensiero. Ho
pensato che ci sono due vie per attraversare
la vita. E non è possibile sceglierle,
perché le decide il destino.
La prima, la piú diffusa, è quella delle
esperienze universali che bussano alla
nostra porta. Arriva la nascita, arriva
l'amore, arriva la morte. Da uno vanno
vestite di blu, da un altro di rosso. Le
esperienze fondamentali sono le stesse
per tutti, anche se succedono in mille
maniere diverse.
A qualcuno invece è dato in sorte tutt'altro.
Ci sono persone a cui l'universale si
presenta completamente stravolto, irriconoscibile.
Forse non è piú l'universale,
ma un'altra cosa ancora, incomprensibile,
inaudita, che non ha nemmeno
nome. Il male si installa dove ci dovrebbe
essere la tenerezza, la sicurezza piú
fiduciosa. L'orrore sboccia nel piú inaspettato
dei luoghi. Il bambino indaco si
inoltra in quel luogo impossibile, dove
le cose primarie crollano, la vita si sfonda
precipitando, e la piú pacifica delle
condizioni, l'amore per il proprio figlio,
va conquistata con la piú astuta e feroce
delle guerre».
Tiziano Scarpa
Il libro
Forse non è cosí vero che l’istinto materno non sbaglia mai. A volte scegliamo di non dare peso a una piccola crepa, un’incrinatura impercettibile, che a poco a poco scalfisce, fino a squarciare. Cosí succede a Carlo, che all’improvviso si ritrova inerme «come chi è rimasto dalla parte sbagliata di un fiume dopo il crollo di un ponte». Perché Isabel, sua moglie, lotta contro i propri demoni nell’accanito inseguimento di una purezza assoluta. Che svuota, logora, annienta. Anche il loro bambino. Marco Franzoso ha scritto una storia attuale e sovversiva, che sfida molti luoghi comuni. Una storia dura raccontata in punta di penna, che non ti togli piú dalla testa.
«Quando infine mi passarono il bambino, una fitta di felicità mi lacerò il petto. Respirai forte per non crollare. Lo tenni in braccio e pensai che ce l’avevamo fatta. Almeno fino a lí ce l’avevamo fatta».