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Gioventú cannibale
A dieci anni dalla prima edizione, torna l'antologia piú letta,
recensita, amata e odiata degli anni Novanta.
La grande carica di undici sfrenati, intemperanti, cavalieri
dell'Apocalisse formato splatter nei reparti pieni di ogni
ben di Dio del supermarket Italia. Tra atrocità quotidiane,
adolescenza feroce e malinconie di sangue.
Il libro
Una covata di narratori italiani giovani o giovanissimi getta scompiglio nei vicoli della cittadella letteraria, negli schermi video e nei talk-show, tra le anime morte del perbenismo. Sfuggono a qualunque tentativo di incasellarli. Sanno farsi leggere, sono pieni di idee, qualcuno dice che sono «pulp», qualcuno li definisce «splatter» (dal cinema degli schizzi di sangue), forse adorano Stephen King e Quentin Tarantino, o forse no. Scrivono senza complessi di colpa verso cinema, tv e i nuovi media, perché li conoscono molto bene e di essi, come di molte altre cose, la loro scrittura si nutre in modo naturale. Da molto tempo non si era vista una cosí feroce e allegra brigata. Vale la pena leggerli. Vi accorgerete che fanno molto, molto sul serio. E che obiettivo finale, neanche tanto mascherato, di tanto fragoroso divertimento è inventare linguaggi e stili finalmente «all’altezza» del Grande Nemico: la violenza e il male crescenti che, nell’indifferenza e nel chiacchiericcio generale, schiacciano i deboli, le vittime, e annegano ogni possibilità comune di salvezza.