Giulio Einaudi editore

Fui chiamato dal presidente

Copertina del libro Fui chiamato dal presidente di Antonio Caselle
Fui chiamato dal presidente
Mondadori Store Amazon IBS La Feltrinelli Librerie.Coop
1980
Nuovi Coralli
pp. III - 162
€ 5,16
ISBN 9788806498092

Il libro

Questo romanzo è un ritratto dell’Italia democristiana, ai nostri giorni, disegnato nelle pieghe d’una vicenda che si svolge fra i corridoi e le ricche e tetre stanze d’un’azienda di stato. Raramente ci era accaduto di incontrare, in un romanzo, l’immagine d’una zona del mondo attuale così viva e così veritiera, di respirarne l’aria, di osservarne i connotati e i contorni tanto esattamente e da vicino. Dicono che i romanzieri, oggi, si astengono dal raccontare il presente. E infatti spesso, leggendo dei romanzi, abbiamo la sensazione di passeggiare per giardinetti ben custoditi, curati e ravviati, e immersi in un’atmosfera senza tempo. Questo romanzo è pensato e generato nel presente, imbevuto e impregnato di fatti che avvengono oggi, e nulla vi si scorge che non appartenga al presente, nulla che sia situato al di fuori o al di sopra dei giorni in cui stiamo vivendo. Non esiste, qui, il passato, e non esiste il futuro. Gli odori e i colori del presente ci sono offerti con una strana, arida forza. È un romanzo scritto male, e tuttavia ci rendiamo conto che non potrebbe essere scritto in un modo diverso, che questo stile insieme studiato e rozzo è il solo che sia congeniale e strettamente aderente sia alla vicenda, sia ai luoghi, sia alla comunità umana qui rappresentata. Lette le prime righe, non riusciamo ad abbandonarlo, eppure ci ispirano, personaggi e luoghi, un acuto ribrezzo, e ci sembra di essere caduti in una sorta d’inferno, dove non c’è però ne disperazione, ne gloria. È un romanzo appassionante e ripugnante. È il romanzo di uno scrittore. Non è stato scritto per caso o per un capriccio mentale, ma per un’assoluta necessità. E solo a uno scrittore è dato penetrare così a fondo nell’intimità d’un ambiente e d’una vicenda, e riportarne le folate fetide, l’atmosfera corrotta e fredda, le fisionomie degli esseri che vi dimorano, miserevoli, o grottesche, o abbiette, o infami.

Natalia Ginzburg