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Filologia dell’anfibio
«Strano "diario", questo di Mari, nel suo tono perennemente oscillante tra un aggressivo grottesco, esaltato dall'espressivismo linguistico e stilistico, sino ai limiti della piú dirompente comicità, e una malinconia esistenziale, pronta a struggersi nei rimpianti memoriali e sentimentali».
Cesare De Michelis
Il libro
Come affrontare quell’esperienza, infima piú che infernale, che è stato il C.A.R. (Centro Addestramento Reclute)? Come raccontare il microcosmo dell’esercito, in cui si riproducevano gli stessi difetti, gli stessi vizi della nazione italiana nel suo complesso? Mari lo ha fatto con le armi dello scrittore fantastico che si avvicina a una realtà aliena, e con quelle del filologo, che usa analisi e spirito critico per evidenziare tutte le assurdità di un apparato tanto obsoleto e cristallizzato quanto, proprio per questo, paradossalmente affascinante. E, descrivendo in modo classificatorio e maniacale ogni momento di quei mesi, trasforma la dilapidazione e la noia in spettacolo letterario.
Il volume, apparso in prima edizione nel 1995, è corredato dalle illustrazioni dell’autore.