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Esercizi di castità
Il libro
“Queste passioni che solo loro chiamano ancora amori […] tenere e furiose, con delle paricolarità curiose che non hanno gli amori sicuri di ogni giorno”. Questi versi di Verlaine potrebbero essere un suggerimento discreto per leggere “Esercizi di castità”; che è un romanzo sulla passione amorosa, indifferentemente mossa dai sensi e dalla purezza, da frettolosi consumi mercenari e da deliranti rituali di seduzione. Gli anni Settanta si chiudono dopo un’abbuffata di sesso e di utopia: il romanzo li fissa in un’istantanea ironica e pietosa, dove i personaggi sono messi in salvo dalla risacca velenosa dell’emarginazione attraverso un riscatto emotivo reale e visionario. La storia è quella di due amici gay e di una donna, visitati da un “angelo sterminatore” di 18 anni. Commedia brillante sulla falsariga del triangolo o di più articolate geometrie sentimentali, dove però quello che appare semplice sfuma sempre nell’ambiguità e dove anche i colpi di scena, accanto all’indubbia efficacia teatrale, hanno sempre un’eco interiore inafferabile. Tutto avviene lungo un tragitto fulminante e serrato: dal cimiciaio notturno di cartoni e piscio della stazione Centrale di Milano alla fuga (sognata? necessaria?) incontro al sole e al Mediterraneo. Con l’incoscienza improvvida e beata di chi non coglie all’orizzonte l’addensarsi di nuove nubi, livide e minacciose.