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E a chi resta, arrivederci
«Ci sono molti modi per scendere
nei sotterranei di Bologna e potrei dirveli
tutti, ma che ve ne fareste? La strada
piú comoda è via dell'Inferno 10.
Un condominio con il portone di strada
da aprire, ma per Pellicano
non è un problema. Conosce la serratura
a occhi chiusi».
Loriano e Sabina Macchiavelli, E a chi resta, arrivederci
Il libro
Un inedito dialogo tra padre e figlia che diventa un viaggio negli inferni di ieri e di oggi, affollati di personaggi e memorie da salvare.
In ventidue storie, un incontro di generazioni che racconta come è cambiato il nostro Paese.
Loriano e Sabina Macchiavelli, padre e figlia, portano alla luce l’inferno attorno a noi, che non sempre riusciamo a vedere, perché è nascosto, sotterraneo, dimenticato. Lo sguardo è, da una parte, quello di chi ha conosciuto sulla pelle l’atrocità della guerra e la rivede nella sofferenza di oggi; dall’altra, quello di chi cerca nelle storie delle persone che incontra la risposta alle domande piú difficili. L’orrore del secondo conflitto mondiale si riflette nelle guerre che hanno massacrato i Balcani. I sotterranei di Bologna, dove una famiglia clandestina festeggia il Natale con un improbabile cenone, sono bui come la tossicodipendenza in cui finisce una coppia di innamorati. C’è lo strazio delle ruspe che in nome della legalità si trasformano in carri armati per abbattere le baraccopoli, e il ricordo di una famiglia in fuga da una strage nazista. C’è, come in ogni inferno, la solidarietà possibile: il gesto di Sarti Antonio, sergente, che porta da mangiare ai nomadi. C’è, soprattutto, la memoria di ciò che è stato, da difendere contro ogni tentativo di rimozione.