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Dura madre
«Fois, scrittore dalla forte intonazione visiva,
ma capace di continue allusioni e incanti
verbali, muove i suoi racconti usando
un'ampia tastiera; gioca a incastrare i pezzi
del mosaico narrativo in modo da celare e
al tempo stesso mostrare i risvolti nascosti».
Marco Belpoliti
Il libro
Il cadavere di un uomo, la schiena crivellata da una scarica di proiettili, ritrovato da una volante in un cantiere edile alla periferia di Nuoro, nel cuore duro della Barbagia: è Michele Marongiu, perito chimico, un fratello morto suicida e un altro che continua in qualche modo a tirare avanti. Dura madre si avvia, come ogni noir che si rispetti, con un morto ammazzato. Poi le indagini, affidate alla perizia di due personaggi già noti ai lettori di Fois, il giudice Corona e il maresciallo Pili, piú un nuovo arrivato, il commissario Sanuti, forestiero e spaesato in una realtà isolana avvezza a «pensare per parabole». Ma nel momento in cui l’inchiesta comincia, e il giallo decolla, la storia vera e propria si è già consumata, e la verità, che «si fa vedere a pezzi come una spogliarellista poco esperta, un po’ goffa», è sulla bocca di tutti.