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Tempo libero Tempo libero
«Domani è un altro giorno», disse Rossella O’Hara
Nei soffocanti anni Cinquanta, ribelle a ogni regola,
la piccola protagonista ricrea e racconta la sua vita,
la famiglia, l'epica lotta coi Tarati, le chiacchiere
femminine in un cortile grandguignolesco,
le fantasie sul sesso e l'amore, gli abusi dei Grandi.
Uniche boccate d'aria pura, i libri e i film, ma anche
i fotoromanzi della Serpenta, i fumetti del Cipicchia,
il giradischi di Zia Giovane.
E un giorno decide di vendicare i torti a modo suo...
Il libro
Pace è una parola che la Bambina non concepisce. La sente usare qualche volta a scuola «quando la Maestra ordina: “Fate la pace”, che vuol dire stringere la mano a un Antipatico o addirittura uno Stronzo che durante l’intervallo ti ha pestato perché hai risposto con un calcio alla sua tirata di trecce. Macché pace. Le Bambine sono fatte per la Guerra». Con questo spirito battagliero e dissacrante, la Bambina affronta il mondo dei Grandi.
Dalla sua stanno straordinari insegnanti: le scene dei baci di Via col vento le fanno intuire i misteri dell’anatomia, una pila di «Grand Hotel» le apre gli occhi sulla metafisica, I ragazzi della via Paal le rivelano i trucchi della strategia, le canzoni di Fred Buscaglione le mostrano i meccanismi sociologici degli anni Cinquanta.
All’improvviso la sua vita è sfiorata da una tragedia: una compagna di giochi muore cadendo da una finestra. Si tratta di un incidente o qualcuno l’ha fatta cadere? O, addirittura, si è uccisa?… La Bambina vuole sciogliere questo mistero.
Capace di eroismi da Giovanna d’Arco e di funambolici salti sugli abissi, tenta di farsi giustizia da sé, sapendo bene che non potrà contare sull’aiuto di nessuno tranne di due solitari come lei: Bis, la sorella gemella che nessuno vede, e il timido Agnusdèi, vittima di un padre sadico.
Alla fine, nel momento di traversare la linea d’ombra dell’infanzia, quando le si chiede di rinunciare ai sogni, la Bambina decide di disobbedire infilandosi «scarpette rosse».