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Diario di un millennio che fugge
«Ogni pagina ci sorprende con la sua concentrazione ingegnosa,
e con la ingegnosa invenzione di immagini e di figure».
Pietro Citati
Il libro
«Quando ha scritto Diario di un millennio che fugge, Lodoli doveva avere ventisei o ventisette anni: l’età, oggi, di un adolescente; e il libro ha la perfezione, l’assolutezza, la crudeltà, la disperazione dei libri degli adolescenti. Come loro, Lodoli ha chiesto tutto alla letteratura; e ha avuto tutto in dono da lei… Non voglio raccontare tutte le vicende, e comicissime, del libro: la fuga dalla casa, dal padre, dalla moglie, dalla realtà, dalla morte… Ciò che importava, a Lodoli, era soprattutto inventare una voce a cui affidare il compito di dire io: voce sfacciata, proterva, disperata, furibonda, candida, metafisica. Questa voce è indimenticabile: la sua tensione non rallenta mai. Ogni pagina ci sorprende con la sua concentrazione ingegnosa, e con la ingegnosa invenzione di immagini e di figure».
Pietro Citati