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Demonio
Il libro
Gabriele ha trovato sorella, madre e padre uccisi in un lago di sangue.
Tutto sembra accusare il padre: che si sarebbe suicidato dopo la strage.
Perché allora Gabriele dice a tutti con certezza che «non è stato il padre?»
Perché Gabriele, quando è arrivato sulla scena del delitto, ha visto qualcosa. Qualcuno.
Qualcuno che lui riesce solo a definire «demonio».
Da quel giorno la sua vita si affolla di strane presenze.
Qualcuno lo segue. Qualcuno cerca di ucciderlo.
Gabriele comincia a indagare, diventa detective.
Perché, su un foglio dell’agenda del padre, c’è la stessa misteriosa frase latina che lui è sicuro di aver sentito pronunciare dalla terrificante creatura?
Nella luce della Roma di oggi, tra architetture moderniste e gallerie d’arte, Gabriele scopre di dover combattere per la propria salvezza.
Per salvarsi dal male. E da un destino molto peggiore della morte.
Un perfetto romanzo dell’orrore.
Ma anche un libro che parla di pietà e dolore, di rabbia e passione.
Dell’abisso che c’è in ogni uomo.
«C’eravamo noi: mio padre, mia madre, mia sorella e io.
Vorrei dire che “eravamo una famiglia felice” anche se lo so che suona falso e patetico. Nelle famiglie felici non avvengono cose spaventose come quella che è successa a noi.
Nelle famiglie felici si parla, c’è confidenza, amore, compassione. Non si tengono dentro grumi di rancore e di infelicità che quando esplodono distruggono non solo il presente e il futuro, ma anche il passato».