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Costretti a sanguinare
Trent'anni dopo la nascita del punk, torna il piú bel romanzo sul movimento che piú di ogni altro ha segnato un passaggio d'epoca, influenzando da allora l'estetica e il modo di vivere. Uno smagliante frammento di etica metropolitana per ribelli di ieri e di oggi, ricco di episodi esilaranti, di situazioni-limite raccontate con ironia, e con una scrittura del tutto originale.
Il libro
Nuova edizione. Prefazione 2006 dell’autore.
«Il libro descrive una Milano simile alla New York e alla Los Angeles di Carpenter».
«Corriere della Sera»
In Costretti a sanguinare, pubblicato per la prima volta nel 1997, Philopat racconta i suoi vent’anni e la stagione dello «storico» Virus di via Correggio 18, quando Milano era una delle vere capitali del punk in Europa. È una narrazione «senza punti né virgole, come avviene naturalmente nelle conversazioni, un flusso di coscienza spezzettato simile al balbettio di un oratore concitato. La rappresentazione di un vivace dialogo con un interlocutore attento». Senza pause né segni grafici, solo ritmo: «Un modo per dare piú importanza alle parole». La scrittura febbrile e insieme lucida di Philopat mette in scena la rabbia di migliaia di giovanissimi, serbatoio di tanti movimenti futuri. Il romanzo di un’epoca diventa anche la migliore testimonianza «dall’interno» sui punk, o «punx», in Italia.