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Come piante tra i sassi
«Due categorie proprio non sopportava: la gente senza personalità, e quelli che ne avevano una diversa dalla sua».
Il libro
Nella quiete di un sabato mattina, mentre Matera si prepara al rituale dello struscio pomeridiano, una telefonata raggiunge il sostituto procuratore Imma Tataranni, ma non è sua figlia Valentina. Hanno appena trovato il cadavere di un ragazzo. Ha ventidue anni, è vestito di nero con una cintura Dolce & Gabbana, mutande con l’elastico che fuoriesce dai pantaloni. Si chiama Nunzio Festa e suo padre è distrutto dal dolore. Il viaggio di una madre alla scoperta del mistero piú insondabile: chi sono i nostri figli, cosa vogliono, che possibilità hanno oggi? Fra un marito che la ama, una suocera che la odia e una madre anziana, con il bellissimo appuntato Calogiuri al suo fianco, Imma combatte il malcostume e il malaffare, inciampando nell’immancabile tacco dodici, in una Basilicata dai paesaggi struggenti.
Simpatica o antipatica? Odiosa forse. Scomoda, spudorata, sorprendente. Come la verità certe volte. Il sostituto procuratore Imma Tataranni non si dà pensiero se le signore bene e la suocera la detestano. Ma se qualcosa non va la vuole raddrizzare. Scarsa in fantasia e colpi di genio, punta sulla memoria, facendo tremare i potenti e perseguitando i furbi e i cretini. Al suo fianco l’appuntato Calogiuri, il suo preferito non perché è un bel pezzo di giovane ma perché evita di dire idiozie. Sotto la terra della Basilicata si stratifica la storia. I resti della Magna Grecia, ma anche ciò che la modernità non vuole. E Imma Tataranni vi inciampa mentre indaga sull’omicidio di un ragazzo poco piú grande di sua figlia, il cui cadavere viene ritrovato a Nova Siri. Nel corso dell’indagine una ronda di personaggi racconta una società sull’orlo della globalizzazione ma ancora intenta a digerire un passato che torna su come il bolo di un ruminante, in bilico fra cinismo e intolleranza, dove l’amore è piú pericoloso dell’odio. Sfacciatamente ottimista perché la vita non le ha mai regalato niente, Imma conduce i lettori in un viaggio attraverso una regione che con le sue contraddizioni diventa emblematica dell’Italia. Ostinata come certe piante che crescono in terreni impervi, inseguendo una verità che non riesce a dimostrare, dà voce – con le sue vittorie che somigliano a sconfitte e le sue sconfitte a vittorie – a tutti quelli che non si arrendono. Con Come piante tra i sassi Mariolina Venezia si è confrontata per la prima volta col giallo, giocando col genere per raccontare i vizi e le virtú dell’Italia di oggi.