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Come Dio comanda
Un padre, un figlio, un amore feroce
e commovente.
Premio Strega 2007.
Il libro
Rino ha trentasei anni, è ostinato, violento e xenofobo, ma adora suo figlio. Cristiano ha tredici anni, è timido, alto e sottile, e sa che quel padre ubriacone è la sola persona su cui può contare. Vivono in una periferia del Nord-est, tra desolazione e centri commerciali. Soli contro il mondo, hanno per amici due tipi poco raccomandabili, Quattro Formaggi e Danilo. È con questi che Rino programma la rapina che dovrà riscattare le loro vite: scassinare un bancomat con l’aiuto di un trattore. La notte del colpo, però, si scatena un furioso temporale, e una ragazzina bionda apparsa dalle tenebre e dal fango fa deviare i destini di tutti.
***
«I barboni sono i piú liberi del mondo e muoiono congelati sulle panchine dei parchi. La libertà è una parola che serve solo a fottere la gente. Sai quanti stronzi sono morti per la libertà e nemmeno sapevano che cos’era? Sai chi sono gli unici ad averla? La gente che ha i soldi. Quelli sí… – rimase in silenzio a rimuginare e poi poggiò la mano sul braccio del figlio. – Vuoi vedere qual è la mia libertà? Cristiano fece sí con la testa. Rino tirò fuori da dietro la schiena una pistola. – Questa signorina qui di cognome fa libertà e di nome fa 44 Magnum».