-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
Come Dio comanda
Un padre, un figlio, un amore feroce
e commovente.
Premio Strega 2007.
Il libro
Rino ha trentasei anni, è ostinato, violento e xenofobo, ma adora suo figlio. Cristiano ha tredici anni, è timido, alto e sottile, e sa che quel padre ubriacone è la sola persona su cui può contare. Vivono in una periferia del Nord-est, tra desolazione e centri commerciali. Soli contro il mondo, hanno per amici due tipi poco raccomandabili, Quattro Formaggi e Danilo. È con questi che Rino programma la rapina che dovrà riscattare le loro vite: scassinare un bancomat con l’aiuto di un trattore. La notte del colpo, però, si scatena un furioso temporale, e una ragazzina bionda apparsa dalle tenebre e dal fango fa deviare i destini di tutti.
«I barboni sono i piú liberi del mondo e muoiono congelati sulle panchine dei parchi. La libertà è una parola che serve solo a fottere la gente. Sai quanti stronzi sono morti per la libertà e nemmeno sapevano che cos’era? Sai chi sono gli unici ad averla? La gente che ha i soldi. Quelli sí… – rimase in silenzio a rimuginare e poi poggiò la mano sul braccio del figlio. – Vuoi vedere qual è la mia libertà? Cristiano fece sí con la testa. Rino tirò fuori da dietro la schiena una pistola. – Questa signorina qui di cognome fa libertà e di nome fa 44 Magnum».