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Caduta libera
Il libro
Chi ha scritto queste pagine, raccontando ciò che ha vissuto, non è un cecchino. Ma ha fatto il cecchino per due anni di servizio militare in un gruppo d’assalto dell’esercito russo durante la Seconda campagna cecena. Non sempre si è ciò che si fa. L’uomo dovrebbe essere piú di ciò che fa. Ma ciò che fai può essere cosí orribile da cambiare ciò che sei: un uomo. La guerra che in queste pagine vedi – perché l’equipaggiamento simbolico di Lilin è soprattutto visivo, come quello della gran parte di noi – non ha orizzonti, né ideologie, né complesse visioni del mondo. Tutto è ravvicinato come attraverso il cannocchiale di un fucile di precisione. Ma è proprio tale assenza di prospettiva a rendere queste pagine terribili piú grandi degli eventi che raccontano. Un libro che ti appare, prima, spietato e tragico, poi semplicemente vero. Perché ti mostra come l’uomo possa essere condotto oltre l’uomo, in un inferno molto terreno dove non esistono né il bene né il male.