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Adelmo, torna da me
Camilla ha quattordici anni, e una villa all'Argentario. Ha una estate per amare qualcuno, prima di tornare in città. Una voce buffa e inconfondibile, tra bambina e adolescente, un romanzo di esordio comico e crudele, la prima commedia sentimentale su un mondo festosamente ignaro della propria fatuità.
Il libro
Frivoli vacanzieri romani, madri deliranti, padri preoccupanti, una tata che non ha piú ragion d’essere, filippini contaballe, e l’amica del cuore: Lavinia Florinelli Nardi, specializzata nel tentare il suicidio con l’aspirina. Piú un mucchio di ragazzotti alquanto ingenui. È il mondo di Camilla, prigioniera della sua magica casa di vacanza, alle prese con un’estate sempre piú breve, prima del ritorno a scuola.
Poi ci sono gli altri, in paese. Mino, che tutti considerano un po’ mostruoso. Un nugolo di bambini un po’ morbosi, un po’ malvagi. Una segretaria tuttofare molto confusa, e molto avvenente. Un maestro di scuola-guida un po’ impiccione, che ha molto a cuore la famosa corsa dei barchini. Una famiglia col nonno Terzilio e il padre Ampelio. Ah, e c’è Adelmo. Diciassette anni, bellissimo. Pulisce la piscina dalle foglie. Sarà dawero lui, quello da amare disperatamente, prima che l’estate finisca?
Un romanzo in cui, sotto gli occhi di Camilla, si intrecciano storie stralunate, tra contrabbandieri improbabili, fissati religiosi naturisti, psicoterapeuti chiacchieroni e perfino gente normale. Mentre la realtà morde sotto il velo sorridente della commedia, e la prima cocente delusione d’amore segna la perdita dell’innocenza, l’abbandono delle meravigliose futilità di bambina, l’ingresso definitivo nell’adolescenza.