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A casa tua ridono
«In Mastronardi c'è la stoffa del narratore».
Eugenio Montale
Il libro
Dopo il successo del trittico Gente di Vigevano negli anni Settanta, Lucio Mastronardi abbandonò la sperimentazione linguistica di dialetto e italiano e scelse personaggi diversi: non piú calzolai e maestri ma piccoli imprenditori (pur sempre ossessionati dai dané e legati a Vigevano, alla sua piazza). Nacquero cosí A casa tua ridono e i dodici racconti de L’assicuratore, qui ripubblicati con l’aggiunta de L’industrialotto. I protagonisti si dibattono fra avanguardia e umorismo, lontani anni luce da quel neorealismo cui molti li vorrebbero legare. Sono creature fuggiasche, braccate dalle loro ossessioni, votate all’impaccio e alla timidezza. A casa tua ridono racconta di Pietro, figlio di povera gente diventato padrone d’azienda grazie al matrimonio. Ora è un padre disorientato che sospetta l’omosessualità del figlio e ripensa alla sua adolescenza, al rapporto con i genitori desiderando quasi la morte o il ritorno all’infanzia. I racconti fanno convivere al loro interno registri, stili e forme assai diverse, e coprono l’arco finale dell’opera narrativa di Mastronardi.