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Spinoza sulla vita e sulla morte
Il radicalismo delle opinioni di Spinoza intorno ai temi religiosi e biblici ha a lungo oscurato il fatto che egli si dedicò alla filosofia principalmente perché desideroso di rispondere a una delle domande piú importanti che da sempre assillano l'uomo: come condurre una buona vita e godere della felicità in un mondo dal quale è assente qualsiasi Dio provvidenziale?
Il libro
Collegando le idee del filosofo olandese alla sua vita e alla sua epoca, Steven Nadler ci offre un resoconto convincente di come la sua filosofia continui a essere una guida preziosa per il miglioramento della nostra esistenza. Nell’Etica, in particolare, Spinoza presenta la sua visione piú compiuta dell’essere umano ideale: la «persona libera» che, mossa dalla ragione, vive una vita gioiosa dedicata a ciò che è piú importante, ovvero migliorare se stessi e gli altri. Non turbate da passioni come l’odio, l’avidità e l’invidia, le persone libere trattano gli altri esseri umani con benevolenza attiva, generosità, senso di giustizia e carità. Ripagate dalle ricompense della bontà, godono dei piaceri di questo mondo, ma con moderazione. «L’uomo libero a nessuna cosa pensa meno che alla morte», scrive Spinoza, «e la sua sapienza è una meditazione non della morte, ma della vita».