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Moda
Eugen Fink, una delle più grandi figure del "movimento fenomenologico", indaga la moda a vari livelli filosofici - estetico, etico, sociale - e in relazione ad altre forme di cultura umana, in particolare quella contemporanea.
Il libro
Pubblicate nel 1969, queste riflessioni di Eugen Fink sono uno dei rari casi in cui la grande filosofia del Novecento affronta il tema della moda. Ad essa si attribuisce qui addirittura lo «statuto speciale» del «fenomeno-chiave», alla luce di un’indagine antropologico-filosofica in cui sfocia la formazione fenomenologica di Fink. Come in precedenza aveva fatto Georg Simmel, scorge infatti nella moda l’attuarsi delle dinamiche piú profonde della forma d’esistenza propria dell’essere umano, a partire dalla capacità di accedere a una sensatezza del mondo intercettata sul suo nascere dall’apparenza. Cosí, pagine suggestive vengono dedicate alla Nascita di Venere di Botticelli, emblema di un corpo vivente che si fa espressivo grazie alla logica sottesa all’abito amplificata, anche nella sua carica erotica, dalla moda. Quest’ultima incarna pertanto quella forma del «gioco », fenomeno essenziale dell’esistenza umana, che ha il carattere della seduttività. Di conseguenza, il testo di Fink risulta in grado di descrivere la complessità della moda trasformata ormai, sul finire degli anni Sessanta, in pratica di massa.