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Dialoghi sulla religione naturale
Questa edizione, condotta sul testo critico del 1935, è accompagnata da una ricca Appendice che comprende uno scritto autobiografico del 1776; il Testamento e le lettere riguardanti i Dialoghi; la documentazione relativa ai tentativi di pubblicazione nonostante la violenta opposizione dei prelati e la stessa prudenza di Adam Smith e il Frammento sul male.
Il libro
Apparsi postumi nel 1779, a tre anni dalla morte dell’autore, i Dialoghi sulla religione naturale rappresentano uno dei capisaldi del pensiero humiano. Utilizzando la classica formula del dialogo platonico, Hume confuta l’esistenza di Dio apportando motivazioni filosofiche all’analisi politica del ruolo che la religione ha avuto nella storia inglese, con il suo corollario di intolleranze, discordie civili, persecuzioni, stermini. In questi Dialoghi le religioni vengono sottilmente rilette e messe in discussione: da quelle piú antiche, basate su un ingenuo politeismo tendente a ingraziarsi gli dèi per mezzo di inutili sacrifici, a quelle basate su un raffinato monoteismo che però non sfuggono alla superstizione e all’intolleranza. Religioni tutte che non nascono da motivi razionali, ma da quei sentimenti di paura e di speranza che assillano da sempre l’uomo.