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Commentario filosofico sulla tolleranza
Chi legge oggi Bayle - ma lo stesso vale per Spinoza o Locke - non trova certo una teoria pronta all'uso per affrontare le sfide dei nostri giorni, ma può trovare - se vuole - tutta la ricchezza e la passione di una grande battaglia intellettuale, dai cui stessi limiti e contraddizioni c'è ancora molto da imparare. Può trovare, soprattutto, la testimonianza tuttora viva di quanto fragili e proprio per questo preziose siano la libertà e la tolleranza di cui ci sentiamo e spero continueremo a sentirci figli.
dall'Introduzione di Stefano Brogi
Il libro
Il libro che qui si offre per la prima volta al lettore italiano è unanimemente riconosciuto come uno dei grandi classici moderni sulla tolleranza, insieme al Trattato teologico-politico di Spinoza e alla Lettera sulla tolleranza di Locke. Ma a differenza degli altri due testi, pubblicati anch’essi in Olanda a pochi anni di distanza, il Commentario filosofico non è mai stato tradotto nella nostra lingua e resta per lo piú confinato a qualche citazione stereotipata nella maggior parte delle ricostruzioni della storia della libertà di coscienza e di pensiero. Eppure le tumultuose e spesso angosciose vicende degli ultimi decenni hanno riacceso l’interesse per le origini delle idee di tolleranza, che sono ritenute, a torto o a ragione, caratteristiche della cultura dell’Occidente. Sotto la viva impressione suscitata dall’assassinio del regista Theo Van Gogh, avvenuta ad Amsterdam nel 2004 a opera di un islamista radicale, uno studioso della storia olandese come Jonathan Israel collegava il clima d’intolleranza da cui scaturiva quell’omicidio all’oblio in cui gli olandesi avrebbero lasciato cadere due maestri seicenteschi come Spinoza e Bayle. «E se Spinoza è sottovalutato, lamentava Israel, Bayle è totalmente ignorato». (…) dall’Introduzione di Stefano Brogi