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Teologia e immaginazione scientifica dal Medioevo al Seicento
Il libro
La rivoluzione scientifica del XVII secolo è sempre stata pensata come una liberazione del sapere secolare dalle pastoie dell’autorità religiosa. Questo volume propone invece un’interpretazione di segno opposto: nel Seicento il pensiero scientifico e teologico giunsero quasi a fondersi, dando origine a un unico modo di accostarsi alle cose terrene e a quelle divine.Funkestein esamina in dettaglio, con molti riferimenti all’antichità classica e alla tradizione ebraica e patristica, le connotazioni di tre attributi divini – l’onnipotenza, l’onnipresenza e la provvidenza – nella transizione dal Medioevo all’età moderna, e mostra come la nuova scienza non si avvalse tanto di figure di pensiero inedite, ma ricombinò quelle già esistenti in modo radicalmente nuovo. Ad esempio, l’idea seicentesca dell’onnipresenza di Dio (un Dio matematico, come vuole Galileo) unì la ricerca dell’unità assoluta tipica della Scolastica con la concezione rinascimentale dell’omogeneità della natura. Una nuova percezione dell’onnipotenza divina portò alla formulazione di leggi naturali più esplicite, mentre le nuove idee sulla Provvidenza si combinarono con lo storicismo e il meccanicismo.