Giulio Einaudi editore

Osservazioni filosofiche

Osservazioni filosofiche
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Il libro

Intorno alle Osservazioni filosofiche si sono imposti pesanti luoghi comuni, che impediscono tuttora di leggerle davvero. Si parla di solito di una «fase verificazionista» di Wittgenstein, collaterale alla filosofia del Circolo di Vienna e degna di studio solo per gli specialisti. Si rischia, cosí, una perdita pura e semplice, non solo di un momento di Wittgenstein estremamente caratterizzato, ma una perdita, anche, di una forma di fenomenologia indipendente da Husserl, interessante di per se stessa dal punto di vista storico e teoretico. Wittgenstein compose le Osservazioni filosofiche per poter continuare a vivere del proprio lavoro di filosofo, ma in un momento di insolita serenità interiore. In pochi giorni, nell’aprile del ’30, selezionò e riordinò con spirito quasi ludico e felicità di mano centinaia di pensieri annotati dall’inizio del ’29, dopo una pausa piu che decennale seguita alla creazione del Tractatus logico-philosophicus. Nelle Osservazioni la filosofia del Tractatus sperimenta come una seconda esistenza, priva della solennità e delle orgogliose certezze della precedente, ma piú percettiva e consapevole. In un inedito atteggiamento teoretico vengono affrontati problemi vecchi e nuovi: il significato, la grammatica logica, il rapporto linguaggio-fenomeno-mondo, l’intenzionalità, il tempo, la generalità, la natura del numero, l’infinito matematico, lo spazio visivo, la teoria dei colori, la probabilità, la natura dell’ipotesi. Sarà proprio questa fenomenologia, molto piú che l’originario pensiero del Tractatus, il bersaglio dell’implacabile attacco sferrato dallo stesso Wittgenstein a partire dal Libro blu e dal Libro marrone. Rispetto a quella del 1981, da tempo irreperibile, la presente edizione delle Osservazioni è accompagnata da un nuovo saggio di Marino Rosso ed è condotta sulla base di un testo emendato e restaurato nella sua forma originale, senza le postume suddivisioni in capitoli e paragrafi, come flusso ininterrotto, inconfondibilmente «musicale», di temi filosofici, esposti e variati in un linguaggio minimalista, programmaticamente non tecnico e privo di ogni ornamento.

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