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Metafisica
Nell'interpretazione dei concetti cardine della metafisica aristotelica (universale e particolare, forma e materia, potenza e atto, movimento e motore immobile) emerge con straordinaria limpidezza l'acume critico del pensatore francofortese, che lo colloca a pieno titolo tra i grandi maestri del Novecento.
Il libro
Questo libro, che raccoglie le lezioni di Adorno all’Università di Francoforte nel semestre estivo del 1965, si connette strettamente alla sua opera maggiore, la Dialettica negativa, pubblicata nel 1966. L’ultima parte del corso ripercorre infatti, nella forma chiara e colloquiale che caratterizza l’esposizione didattica adorniana, i temi che saranno svolti, a un livello di maggiore complessità stilistica ed espressiva, in quella parte della Dialettica che s’intitola Meditazioni sulla metafisica. Nel corso sulla metafisica Adorno affronta le questioni ultime alle quali la filosofia non può sottrarsi: la difficoltà di pensare dopo Auschwitz, il modo in cui questo evento trasforma l’interrogazione sul senso e rende obsoleta ogni filosofia affermativa, le domande radicali sulla morte e sulla finitezza del singolo, la natura paradossale della trascendenza, che non si lascia né affermare né negare. Nelle lezioni qui pubblicate, però, emerge anche un altro aspetto della riflessione adorniana, sconosciuto e sorprendente: il confronto diretto e puntuale con il pensiero di Aristotele, inteso come l’originario momento fondativo della tradizione metafisica dell’Occidente.