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Margini della filosofia
In questa antologia di scritti e conferenze, che risalgono al periodo dal 1968 al 1971, Derrida si concentra sul problema dei limiti della speculazione filosofica, problema da sempre "interno" alla filosofia, che si è costantemente interrogata sulla sua portata e ragion d'essere. Ma allo stesso tempo - ed è il punto centrale del dicorso di Derrida - la filosofia ha sempre pensato al suo altro e quindi al significato stesso del confine e del confinarsi.
Il libro
Margini, una delle piú importanti opere di Jacques Derrida, costituisce il testo piú ricco e completo per documentare la filosofia del suo autore. Articolata in una serie di saggi già apparsi fra il 1967 e il 1971, con l’eccezione di due inediti, l’opera chiude il primo, e piú creativo, ciclo della riflessione derridiana. Oltre all’esame di alcune questioni fondamentali – come la natura dello spazio e del tempo, il significato della filosofia di Hegel in generale e della semiologia hegeliana in particolare, il problema dell’umanesimo e della «fine» della metafisica -, Margini affronta una rilettura della storia della filosofia: accanto a Husserl e Heidegger, sono Aristotele, Kant, Hegel ad essere oggetto di un’analisi serrata e rigorosa non meno che originale. Fra gli altri temi trattati, la linguistica e la sua storia, la scrittura, la fenomenologia, che costituiscono altrettanti aspetti centrali della riflessione del filosofo.