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Quindici lezioni su Platone
È legittimo chiedersi se tutto questo non debba indurre a rinunciare al tentativo di scrivere un altro libro su Platone. Ma forse non è cosí. Proprio questa consapevolezza può consentire di scrivere un libro meno arbitrario, esente dalla pretesa tirannica di esporre, e perciò esaurire, «la filosofia di Platone».
Il libro
Ci sono libri che estraggono a viva forza dai dialoghi platonici un sistema dottrinale, pretendendo di scrivere quel trattato di «filosofia platonica» la cui possibilità Platone aveva negato persino a se stesso. Altri preferiscono esporre il contenuto dei dialoghi «uno per uno», incorrendo di nuovo in un rischio di violenza espositiva, perché devono stabilire un criterio di successione fra i dialoghi, che finisce con il configurare un arbitrario modello di sviluppo lineare del pensiero platonico. È legittimo chiedersi se tutto questo non debba indurre a rinunciare al tentativo di scrivere un altro libro su Platone. Ma forse non è cosí. Proprio questa consapevolezza può consentire di scrivere un libro meno arbitrario, esente dalla pretesa tirannica di esporre, e perciò esaurire, «la filosofia di Platone».
Si può tentare insomma di scrivere un libro che parta dai «discorsi» di Platone per fornire ai propri lettori le informazioni necessarie a continuare a riflettere con lui, a proseguire la sua esplorazione dei temi e dei modi che sono propri del pensare filosoficamente: a cercare una risposta a domande che sono ancora le nostre. Questo è precisamente il tentativo che verrà esperito in questo libro. Esso non mira a sostituirsi ai dialoghi ma a offrire una mappa orientativa per la loro lettura, ad agevolare un accesso che continua a essere un diritto di tutti, senza suggerire la scorciatoia del «manuale».